Citta' della Pieve - Guida Turistica

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 Palio dei Terzieri
Periodo - Agosto 2007
Frequenza - Annuale
Indirizzo - Centro Storico
 Nel 1250 i Terzieri vengono nominati per la prima volta nell'atto di sottomissione a Perugia quando, dopo un brevissimo intervallo di autonomia e libertà dovuto alla protezione dell'imperatore Federico II di Svevia, l'antica Castel del Pieve veniva soggiogata dalla città del Grifo.
 L'impianto urbanistico definitivo risale all'epoca comunale ed è giunto all'incirca immutato fino ai giorni nostri; esso è caratteristizzato da una sagoma della città che ricorda per certi versi quella di un'aquila che avanza minacciosa verso Roma. I Terzieri hanno origine dalla suddivisione della città medioevale in tre porzioni di terreno, le parti dell'aquila si identificano con i Terzieri, che a loro volta si riferiscono a tre classi sociali: alla testa corrisponde il Terziere Castello o Classe dei cavalieri (Aristocrazia), alla pancia il Terziere Borgo Dentro (Borghesia), all'ala-coda il Terziere Casalino o Classe dei Pedoni (Contadini).
 Oggi i cavalieri del Palio dei Terzieri rievocano l'antica caccia del Toro, sfidandosi nell'arte del tiro con l'arco, colpendo sagome rappresentanti la razza dei tori chianini fissate su pedane mobili. Ogni anno, il corteo storico è capitanato dal gruppo allestito dall' amministrazione comunale, seguito dal Maestro di scena, dal Portagonfalone, dagli Armati del Comune e dai Giudici di campo. Un corteo di oltre 800 personaggi: vessiliferi, armati, notabili, dame e cavalieri, popolani e mangiafuoco percorre le vie principali del centro, intrattenendo gli spettatori con giochi di prestigio ed abilità.
 Al termine della tradizionale sfilata, avanza il maestoso carro allegorico, che ispirato all'Antichità Classica, marcia tra le vie cittadine guidato da compagnie di musicisti che eseguono melodie rinascimentali.
 Cattedrale dei SS. Gervasio e Protasio
 Qui sorgeva l'antica Pieve , edificata probabilmente intorno al sec. VIII d.C. . La facciata presenta due materiali costruttivi , la pietra ed il laterizio , che indicano diverse fasi d'intervento.
 Si notano alcuni reperti dei secc. IX-X ( frammenti di decorazioni con rosette e motivi vegetali ).
 Successivamente la Pieve ricostruita e ampliata con accenni decorativi di gusto gotico entro la prima metà del sec. XIII (bifora ogivale e serie di conci con arcatelle cieche a sesto acuto ) . E' di questo periodo la poderosa  costruzione (situata sotto l'abside) a pianta poligonale con grossi conci in arenaria che sostengono archi ogivali , creduta una cripta , ma ritenuta attualmente una costruzione civile . Probabilmente si tratta della loggia del Palazzo dei Consoli , semidistrutto da  Perugia nel 1250 , al momento della riconquista della città ribelle.
 Torre Civica
 Eretta nel sec. XII su un precedente nucleo facente parte dall'antico sistema difensivo , utilizzando materiali di riporto (travertino) , fu successivamente sopraelevata tra il sec. XIV ed il sec. XV con l'uso del laterizio , materiale impiegato per tamponare anche gran parte delle polifere . La torre , con le aperture sovrapposte verso l'alto dalla monofora alla quadrifora , si attiene  a forme stilistiche del romantico lomabrdo diffuse nella vicina Toscana.
 Palazzo dei Priori
 L'edificio fu costruito davanti alla Torre Civica ed alla Cattedrale entro la prima metà del sec. XIV . Nel 1310 Perugia obbligò i Priori delle Arti di Castel della Pieve ad abitare tutti nella stessa casa per espletare meglio le loro mansioni . Era evidente l'interno della città dominante di controllare un centro così ribelle.
 Il palazzo , modificato nel corso dei secoli e soprattutto nel sec. XIX (nel 1837 , lavori di ristrutturazione dell'ingegner Mondragoni ) , fu sede del Comune fino al 1875 , quando quest'ultimo fu trasferito presso il Palazzo Orca , a seguito della soppressione delle Scuole Pie . Successivamente fu adibito a Scuole Elementari e attualmente ad abitazioni di proprietà comunale . Dell'antico edificio si notano due grandi finestre ogivali e due stemmi dell'antica Castel della Pieve.
 Palazzo Cartoni
 Edificio neoclassico progettato nel 1845 dall'architetto Giovanni Santini , direttore dell'Accademia delle Belle Arti di Perugia e rappresentante di spicco del Neoclassicismo in Umbria.
 Al piano Nobile , affreschi dipinti dai fratelli Panti intorno al 1860 ; al secondo piano , decorazioni del pittore pievese Filiberto Cappannini (anni'20).Proprietà Privata.
  Palazzo della Corgna
 Palazzo della Corgna è certamente la più rilevante tra le dimore signorili di Città della Pieve . La sua ubicazione , di fronte alla Chiesa Cattedrale , è significativa anche dal punto di vista urbanistico in quanto situata all'incrocio delle strade direttrici della Città.
 La sua edificazione si deve alla volontà di Ascanio della Corgna , nominato nel 1550 dallo zio Giulio III del Monte , Governatore Perpetuo di Castel della Pieve e successivamente Marchese di Castiglion del Lago e di Chiugi . Già nel 1529 la città è sottratta  alla Legazione di Perugia e affidata a governatori di nomina papale . L'episodio si inserisce quindi nel clima di centralizzazione del potere dello Stato della Chiesa.
 Palazzo Giorgi-Taccini
 L'edificio , realizzato negli anni 1820 dall'architetto Giovanni Santini , presenta una facciata ispirata ad un classicismo neocinquecentesco con suggestioni palladiane . Il grande timpano ci rimanda alle strutture teatrali progettate dal Santini (Teatro degli Avvalorati di Città della Pieve , Teatro Narni).L'architetto fu obbligato dal Magistrato delle Belle Arti a ribassare l'edificio per non togliere luce all'antistante Oratorio di Santa Maria dei Bianchi , dove si trova l'"Adorazione dei Magi" del Perugino . Sempre per i Giorgi-Taccini , intorno al 1845 , il Santini costruiva una villa nei pressi di San Litardo con l'annessa fattoria.
 Oratorio di Santa Maria dei Bianchi
 Fin dal sec. XIII , l'Oratorio fu sede della "Compagnia dei Disciplinati" o dei "Bianchi" . Fu poi trasformato nel 1818 su probabile disegno di Andrea Vici (attribuzione dell'autore).Sulla parete di fondo si trova l'affresco di Pietro Perugino raffigurante "L'adorazione dei Magi".Come riferiscono le due lettere del Perugino (rinvenute nel 1835 durante i lavori di drenaggio della parete dell'affresco e scolpite con la stessa grafia lungo le pareti dell'oratorio ) ,l'opera fu commissionata nel 1504 . Il Vannucci in modo telegrafico e in volgare pievese del tempo richiederebbe 200 fiorini , ma è disposto "chome paisano " ad accontentarsi di 100 , da pagarsi a rate.
 Chiesa di Santa Maria dei Bianchi
 La Chiesa già esisteva nel sec. XIV , con l'annesso Ospedale , poi Ospizio , dei "Displinati" o dei "Bianchi" . A partire dagli inizi del sec. XVIII si cominciò a costruire una nuova chiesa . Nel 1743 finivano gli interventi dell'interno sotto il patronato dei Bonelli , Duchi di Salci . Nel 1772 si iniziò la facciata , che fu portata a termine intorno al 1780 con tutta probabilità da Andra Vici  (attribuzione dell'autore).
 Chiesa di Sant'Agostino
 La Chiesa , costruita fuori la Porta Fiorentina intorno alla metà del sec . XIII , presentava in origine navata unica con tetto a capriate e abside quadrata , come del resto S.Francesco e S. Maria dei Servi . Nel 1789 fu ristrutturata all'interno in stile neoclassico da Andrea Vici . Solo la severa e semplice facciata impreziosita da un grande portale polibato ci rimanda alla primitiva costruzione gotica.
 Torre del Vescovo-Cinta Muraria
 Gran parte della cinta muraria della metà del sec. XIII è stata smantellata soprattutto negli interventi sulla città che coincidono con l'ultima fase dei lavori di bonifica della valle e con la costruzione della strada "Cassia-Orvietana" (1828-1834). Tracce dell'originaria cerchia di mura sono ancora visibili fra la porta S. Maria (o Porta Romana) e la Rocca , come dalla Porta S.Agostino (o Fiorentina) alla Torre del Vescovo).
 Chiesa di Santa Maria Maddalena
 Fu costruita da Andrea Vici intorno al 1780 (attribuzione dell'autore) nel luogo dove sorgeva in antico la Chiesa di Sant'Egidio. Notevole il Campanile in stile "barocchetto". Qui trovarono sede la Compagnia della Trinita',  soppressa nel 1806 e poco dopo quella del Suffragio, trasferita dalla demolita Chiesa di Santa Maria Novella. Alla Chiesa era annesso un piccolo opedale fino agli anni dell'Unita' d'Italia. L'interno e' stato completamente ristrutturato nel corso dei secc. XIX e XX. Nella parete di sinistra e' collocato un affresco raffigurante "La Crocefissione" realizzata da Jacopo di Mino del Pellicciaio, pittore senese del 300 della generazione successiva ai Lorenzetti ed a Simone Martini. L'opera proviene dalla Chiesa dei Crocefissino crollata a seguito del terremoto del 1861. La Chiesa con l'annessa Sacrestia e' sede  attualmente del Terziere Casalino.
 Seminario e Chiesa di San Luigi
 L'edificio , costruito a seguito dell'elevazione di Città della Pieve a sede di Diocesi , presenta , con l'annessa chiesa di San Luigi , una piacevole facciata tardo-settecentesca realizzata da Andrea Vici (attribuzione dell'autore).E' infatti evidente , soprattutto nel prospetto della Chiesa , la vicinanza stilistica con le facciate della Chiesa del Gesù e di Santa Maria dei Bianchi , ideate dallo stesso architetto.
 Palazzo Baglioni
 Fu costruito intorno al 1780 , grazie ad un lascito testamentario di Antonio Baglioni , per ospitare le orfanelle del popolo. Presenta una tipologia quasi neo-rinascimentale , ma gli effetti pittorici delle mostre delle finestre , dei marcapiani e del portale d'ingresso ci indicano soluzioni tipiche del tardo settecento ascrivibili ad Andrea Vici (attribuzione dell'autore). Tra i promotori della pia istituzione si annovera l'Abate Cesare Orlandi , al quale si deve la curiosa figura femminile in terracotta , posta al centro della facciata . Infatti la suddetta raffigurazione simbolica compare nell'ultima facciata .Infatti la suddetta raffigurazione simbolica compare nell'ultima edizione dell'"Iconografia" di Cesare Ripa , redatta tra il 1764 ed il 1767 proprio dall'Orlandi . La donna , come una sirena con due code poste in circolo (significanti la perpetua rigenerazione) , rappresenta la Divinità Benigna. La figura femminile tiene in mano due globi azzurri , simbolo dell'Eternità Celeste ed ha il corpo vestito di azzurro e tempestato di stelle , perché "quando più il cielo è illustro ed abbellito di stelle , tanto più è benigno verso noi".
 Chiesa di San Pietro
 La Chiesa , risalente al sec. XIII , è posta sul limite delle mura e in relazione all'antica porta omonima. Fu dedicata a S. Antonio Abate fino al 1815 , quando vi furono trasferite la Parrocchia dei SS. Pietro e Paolo e la Canfraternita dei Santi Sebastiano e Rocco dalla demolita chiesa posta nei pressi di Palazzo Baglioni. Qui aveva sede la Società dei Disciplinati di S. Salvatore che nel 1508 intraprese consistenti lavori di trasformazione . In quell'occasione fu commissionato a Pietro Perugino un affresco nella parete di fondo raffigurante "Sant'Antonio Abate tra i Santi Paolo Eremita e Marcello" , realizzato probabilmente con l'impiego di collaboratori . I personaggi sono ritratti all'interno di una ricca cornice architettonica a forma di portale con una grande lunetta di piacevole effetto illusionistico. Nel 1861, a seguito di un terremoto, l'affresco e' stato strappato dal muro e successivamente riportato su tela. La Chiesa e' una delle tre Parrocchie della Citta'.